VIBRAZIONE UMANA E VIBRAZIONE ANGELICA: PERCHE’ IL MALE NON PUO’ SEGUIRE LA LUCE

Cari amici, desidero condividere qui con voi alcune informazioni che ho raggiunto tramite intuizione proprio alcuni giorni fa.

Sentiamo spesso dire che lasciando la mente inferiore e risvegliandoci completamente alla nostra vera natura divina quello che classifichiamo come “male”, cioè l’influenza delle energie oscure, cessa di intralciare le nostre esperienze. Ma perchè accade questo? Perchè, se esiste soltanto la luce, e l’energia oscura necessariamente fa parte in qualche modo anch’essa della divinità, finisce per non riuscire a stare dove si trova l’anima che si è risvegliata completamente alla sua natura angelica?

Per rispondere a queste domande dobbiamo considerare la nostra esperienza umana sul piano fisico e la nostra natura divina in un modo che, per me almeno, è senz’altro completamente nuovo.

Innanzitutto ogni anima è un vero e proprio universo a sé e vive in molteplici dimensioni ma, “angelicamente” parlando, essa vive e sente tutte queste dimensioni, tutti questi mondi e tutte le altre anime come interni a se stessa. Nel suo mondo quindi, ogni elemento che compare e con cui essa interagisce, deve necessariamente essere allineato con quello che essa vuole, che sente, che pensa e, in definitiva, con tutto ciò che essa è. Questo in quanto, essendo essa stessa l’unica cosa che veramente esiste e che contiene, per così dire, qualunque altra cosa che può essere pensata, vissuta e sentita, è chiaro che non può esistere niente all’infuori di se stessa. L’anima, nella sua naturale condizione divina, sa perfettamente che ogni elemento del suo mondo e che cade sotto la sua percezione esiste solo in conseguenza del fatto che essa lo fa esistere.

Cerchiamo adesso di andare un poco più a fondo… Supponiamo di guardare a tutto ciò da fuori, e di prendere in considerazione due anime che, per comodità di esempio, definiamo con due nomi di persone: l’anima Mara e l’anima Andrea. Ora, tenendo conto di quanto esposto sopra, deduciamo che, dal punto di vista di Mara, Andrea può entrare nel mondo di Mara solo in quanto Mara gli dà vita e nel mondo di questa anima Andrea deve necessariamente comportarsi come Mara desidera e sente. Allo stesso modo, nel mondo di Andrea, Mara può materializzarsi solo in quanto Andrea le dà vita e, di conseguenza, la volontà di Mara deve necessariamente essere allineata a quella di Andrea.

Notiamo subito che, in queste condizioni, ciascuna anima, mentre è perfettamente consapevole della realtà del proprio mondo, ignora completamente l’esistenza del mondo dell’altra anima, e del ruolo che essa gioca in quel mondo. In queste condizioni sia Mara che Andrea non potranno mai incontrare, nel proprio mondo, un’altra anima che loro possono percepire come diversa da sè e la cui volontà potrebbe non essere allineata a ciò che esse, in quanto Mara e Andrea, desiderano.

Questo incontro diventa possibile sul piano dell’esperienza fisica di coscienza umana creato da Lucifero: infatti, per effetto della creazione di questo palcoscenico virtuale improntato alla divisione in due poli opposti e inconciliabili dello Spirito che originariamente era unito, e alla cui divisione ogni cosa, comprese le anime che vi recitano, deve adeguarsi, l’anima Andrea può percepire l’anima Mara come esterna a sé, qualcuno con cui potrebbe anche interagire ma su cui, di norma, non potrebbe avere alcun controllo. Su questo palcoscenico luciferino dunque, anime che sono in realtà interi Universi, si trovano a interagire l’una con l’altra, diventando consapevoli del fatto che, in tali condizioni, il ruolo assunto da queste anime estranee ed esterne a sè, è completamente diverso da quello a cui erano abituate nella loro realtà di Spirito unito.

E’ evidente però che, perchè questo esperimento diventasse possibile, era necessario che le Anime-Universi impegnate in questa recita dimenticassero la propria natura angelica di spirito unito in se stesso, altrimenti sarebbero necessariamente ritornate alla condizione precedente in cui avrebbero potuto sperimentare solo se stesse.

Ad ogni modo dimenticare se stesse non significa dopotutto annullare di fatto la propria natura angelica: ogni Anima-Universo ha sempre conservato infatti, nella profondità di se stessa, la propria natura divina, in conseguenza della quale Mara, per riprendere l’esempio di prima, poteva far sì che una qualunque anima Andrea obbedisse gioiosamente alla sua volontà.

Il fatto era, però, che sul nuovo palcoscenico di Lucifero Andrea, percependo Mara come esterna a sé e se stesso come esterno al mondo di Mara, non desiderava, il più delle volte, obbedirle, mentre Mara, proprio per effetto della sua natura angelica che sentiva ancora, pur non rendendosene conto, fin nel profondo, avvertiva una spinta fortissima a cercare qualunque mezzo per costringere Andrea a obbedirle. Era una situazione completamente nuova per entrambe: prima di allora nessuna delle due avrebbe nemmeno potuto pensare a qualcosa come esercitare una costrizione sull’altra, perchè nel mondo che avevano conosciuto e che avevano poi dimenticato la volontà di colei che comandava e quella di colei che obbediva erano sempre perfettamente allineate. In questo nuovo contesto però le cose erano molto diverse e così si aveva da una parte Mara che desiderava ardentemente che Andrea facesse una data cosa e dall’altra Andrea che cercava con ogni mezzo di sfuggirle.

Fu proprio in questo contesto creato da due condizioni opposte e vissute come inconciliabili all’interno di una stessa anima (che avvertiva contemporaneamente l’impulso dato dal senso di unità della condizione angelica e quello dato dal senso di separazione del contesto luciferino) che si inserirono le energie oscure. Esse furono un mezzo attraverso il quale Mara imparò come forzare la volontà di Andrea e Andrea imparò come sfuggire alla costrizione di Mara.

Vedete, in realtà Mara non voleva fare altro che quello che aveva sempre fatto e che Andrea aveva sempre accettato con gioia, ma il fatto era che in questo nuovo contesto, per effetto delle regole della separazione, Andrea percepiva Mara come un’estranea e avvertiva l’applicazione della volontà di lei su di sé come una prevaricazione, e cominciò ad reagire di conseguenza.

Mara sapeva ora come applicare la sua volontà su Andrea, ma non aveva idea di come Andrea si sentisse, che cosa provasse e così, per effetto di quelle che poi vennero definite “leggi karmiche”, trovò qualcuno che si comportò con lei come lei si era comportata con Andrea, scoprendo che obbedire alla volontà di qualcuno che si percepisce come estraneo a sé comporta emozioni e condizioni tutt’altro che piacevoli.

Cercate di capire che nessuna Anima-Universo avrebbe mai potuto, nella sua condizione di spirito unito, sperimentare una tale cosa perchè, non percependo l’altro come esterno a sé, per lei il problema dell’imporre la propria volontà a qualcuno che non l’accettava, e le relative conseguenze, era qualcosa a cui non poteva neppure pensare.

Alla luce di tutto questo ciò che venne definito come “il Male”, contrapposto al Bene, diventa semplicemente qualcosa che nasce là dove alla natura del bene viene impedito di fare il suo corso.

Una volta che un’anima ha abbandonato il contesto luciferino di separazione fra opposti inconciliabili ed è tornata alla sua originaria condizione luminosa, il male, relativamente a lei, cessa di esistere perchè, nella sua nuova (e antica) condizione, questa anima non ha bisogno di prevaricare nessuno. Nel mondo di Mara infatti quello che lei vuole che Andrea faccia coincide perfettamente con quello che Andrea ha deciso spontaneamente di fare, dunque non può esistere prevaricazione né nell’ottica di Mara né in quella di Andrea.

Le forze oscure quindi non possono più avere presa su questa anima-angelo in quanto hanno potuto inserirsi nella sua esperienza solo come mezzo attraverso cui essa , dimentica della sua natura divina ma in qualche modo da questa ancora condizionata, poteva riuscire ad avere il controllo su un qualunque elemento che percepiva come esterno al suo mondo.

Ritornata alla sua originaria condizione di coscienza angelica questa anima sa e sente che il suo controllo su un qualunque elemento del proprio mondo è di nuovo naturalmente ripristinato, e non ha più bisogno dell’intervento delle energie oscure.

Proprio per questo motivo, secondo me, esse agiscono su un’estensione di vibrazioni molto diverse da quelle di un’anima che è tornata alla sua condizione angelica: non avendo più bisogno di interagire le une con le altre, mi sembra abbastanza logico che si trovino su due estensioni vibratorie tanto diverse e, dal punto di vista della coscienza luciferina, certamente incompatibili fra di loro.

Tanta luce

Ester

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